Depositati dall'opposizione gli
emedamenti alla Bossi-Fini per la discussione in Senato
ROMA - La Commissione Affari Costituzionali del Senato
dovrà esaminare più di 300 emendamenti alla nuova legge
Bossi-Fini.
Gli emendamenti, consegnati ieri, sono stati presentati
dall'Ulivo e da Rifondazione.
I centristi della maggioranza hanno quindi mantenuto l'impegno,
preso nei giorni scorsi, di non presentare emendamenti per la
regolarizzazione dei lavoratori immigrati in cambio di un
provvedimento ad hoc del governo, per il quale è in corso una
fitta trattativa all'interno della Casa delle Libertà.
Il centrosinistra chiede invece che la regolarizzazione venga
presa in considerazione dalla Bossi-Fini: uno strano caso di
"passaggio di testimone" tra i centristi e l'opposizione, che ha
in sostanza fatte sue le istanze dell'emendamento Tabacci.
Altro punto in discussione è la restituzione agli
extracomunitari che tornano nel loro paese dei contributi
maturati in Italia.
Il testo approvato alla Camera modifica la Turco Napolitano,
prevedendo la restituzione solo quando il lavoratore ha compiuto
65 anni. È forse il caso di notare che in molti dei paesi di
provenienza degli immigrati sono davvero pochi, rispetto
all'Italia, i fortunati che arrivano a 65 anni!
Anche sul destino dei minori non accompagnati gli emendamenti
dell'opposizione intendono correggere il tiro della Bossi-Fini,
che prevede l'espulsione al compimento del diciottesimo anno
d'età.
L'Ulivo chiede invece che questi ragazzi, dopo un parere
favorevole della Questura e del giudice di sorveglianza,
ottengano un permesso di lavoro. Si tratta di dare a questi
giovani un trattamento non diverso da quello riservato ai loro
coetanei italiani abbandonati dalle famiglie.
Un altro punto della nuova legge osteggiato dal centro sinistra
è quello che prevede la possibilità di "ritorsioni" contro i
paesi che non collaborano nella lotta all'immigrazione
clandestina.
Per Guerzoni (Ds), è "inutile e inaccettabile" che questi paesi
vengano esclusi dai progetti per la cooperazione.
La questione delle ritorsioni è anche al centro di un convegno
tra i ministri della Giustizia e degli Interni europei, riuniti
in questi giorni in Lussemburgo per discutere le misure dell'Ue
contro l'immigrazione clandestina.
Intanto, l'Udc continua a tallonare il governo sull'accordo
raggiunto alla Camera.
Ieri, in consiglio dei ministri, hanno chiesto che il governo
acceleri i tempi per la regolarizzazione dei lavoratori
immigrati e, stando alle dichiarazioni di Buttiglione, non sono
state prese ancora decisioni precise solo perché al consiglio
non era presente Maroni.
La soluzione prospettata dai leghisti è che la regolarizzazione
sia affrontata con il decreto flussi, l'Udc preme invece per
accorciare i tempi.
Giancarlo Giorgetti, segretario del Carroccio, è sarcastico:
"Non capisco tutta questa premura da parte dell'Udc per fare la
sanatoria. Perché tanto interesse per chi è entrato illegalmente
in Italia?"
"Noi - aggiunge - abbiamo aspettato un anno per fare la legge
sull'immigrazione. E adesso, in quattro e quattr'otto,
vorrebbero fare una sanatoria".
Gli emendamenti saranno esaminati dalla commissione a partire da
martedì prossimo, e solo il 26 giugno, finalmente, il testo
arriverà in Aula.
(15 giugno 2002)
|
|